Saverio Asciutti – Fotografia
Polistena, coltiva da autodidatta una forte passione per la fotografia che lo porterà ad organizzare annualmente delle ” fughe” nei parchi nazionali d’Italia per indagare la natura e le sue immagini.
Sebbene in prima istanza il suo sguardo si rivolge alla natura e alle cose del mondo quasi con fare indagatore, il suo atteggiamento è tutt’altro che scientifico e le sue opere, lungi dal porsi come fotografia – documento, diventano in ultima analisi frammenti evocativi in cui il reale non è qualcosa di pienamente compreso o posseduto, ma sfugge ed evade verso visioni altre. Le fotografie di Saverio Asciutti non sono dunque testimonianze del dato visibile, ma si sottraggono a un immediato processo di identificazione per sfuocarsi o allentare la grana dell’immagine. Sono immagini dilatate come il tempo di posa che le sottende, un tempo paziente, rarefatto che accoglie l’oggetto più che coglierlo. Quelle di Saverio non sono istantanee; Iris, come nel racconto breve di Hermann Hesse è il simbolo/oggetto della connessione perduta con l’Assoluto, qui si consuma infatti quell’incontro atavico tra l’adulto e quel che resta dell’immagine infantile. Le immagini di Saverio rifuggono un centro focale, rimangono superficialmente opache come a rimarcarne il carattere profondamente centrifugo.
Maria Francesca D’Aquino – Pittura
Caulonia, si appassiona sin dalla tenera età alla pittura parallelamente agli studi di pianoforte. Maria Francesca realizza una serie di studi che muovono dai classici
dell’Impressionismo verso una personale visione /indagine del fare pittorico. Con un tocco immediato e fugace che qui sì, pare simulare lo scatto fotografico,
Maria Francesca si muove tra le immagini in modo rapido quasi “in punta di pennello “ per restituire istantanee pittoriche fatte di colpi di luce, rinunciando ai
contrasti modulati e agli sbalzi plastici.
Come i maestri cui si richiama “si limita” a restituire un’impressione della cosa che si apre anche qui come in Saverio Asciutti a visioni altre e tensioni antirealistiche.
Tecnica mista : olio su tavola, tempera e olio su tavola, acquarello e china su carta.
Francesca Dimasi – Curatrice
Caulonia, 1983, si occupa di arte e cultura nell’ambito di manifestazioni nazionali e internazionali. Consegue l’idoneità al Dottorato di Ricerca in Metodologie per la Ricerca sullo Spettacolo Cinematografico e Digitale presso l’Università Sapienza di Roma successivamente alla Laurea specialistica in Scienze Umanistiche (Arti Performative). Nel 2018 si trova presso l’Università dell’Essex (UK) dove consegue un master in Lingua Inglese per l’insegnamento della stessa come seconda lingua. Sin dal 2005 inizia a collaborare con riviste specialistiche in qualità di saggista e analista cinematografico realizzando studi monografici, saggi analitici, interviste e prime cinematografiche. Tra queste: Effetto notte ( patrocinata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino), Close-up, Cinecritica ( Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici), Isola Del cinema. Contemporaneamente partecipa, in qualità di curatore di rassegne ed esposizioni, a realtà culturali ed artistiche della Capitale come il Detour Cineclub, lo storico Alphaville Cineclub e ancora l’Isola del Cinema di Roma.
Nel 2011 vince il Concorso Internazionale per Giovani Critici D’Arte e Cinematografici “Young and Innocent” promosso dal Museo Nazionale del cinema di Torino e patrocinato dalla commissione Arte e Cultura del Parlamento Europeo, con il saggio ” Le sonorità mute nella Giovanna d’ Arco di C. T. Dreyer”. All’ attività di scrittura e analisi accosterà quasi in parallelo quella di moderatore e organizzatore di mostre ed eventi cinematografici per Festival Internazionali come il FILM FESTIVAL di Colchester, UK, o il FEST, Festival internazionale di Arte Cinematografica, Espinho, Portogallo, dove curerà in qualità di responsabile e moderatore il Progetto ” Gender on film” con i premi Oscar Martin Walsh, Fernando Trueba e la candidata agli Oscar Sylvie Landra (Leon, Il quinto elemento etc).
In parallelo agli studi sul cinema pubblica articoli e saggi sull’arte contemporanea come il saggio
“Que diz Lisboa?” ( sulla Street art nella capitale Portoghese, Betty and Books).
Tra i saggi e articoli pubblicati ricordiamo : ” Caravaggio e Matteo Garrone”, ” I fratelli Taviani : teoria del latte e del miele”, ” Slow food Story” ” Uno Sguardo alla Feminist Film Theory”, ” I maestri dell’horror italiano, la paura si fa glamour “, ” Black Swan “,” Kill Bill e Giovanna d’ Arco in close up “…